mercoledì 4 aprile 2012

Primavera del 2004.
Interno giorno.
Io, un divano, lo stereo con in loop Ultimo amore. Lacrime su lacrime per colpa di chitarrista fricchettone (non ricordo nemmeno il motivo della litigata, ma insomma lui non si faceva sentire da una settimana).
AmicaS torna a casa, mi guarda spegne lo stereo apre una birra e mi fa la fantomatica domanda:
"Ma tu adesso ci staresti con te?"
BUM.
Mi ricordo che l'avevo guardata prima con odio, poi con sgomento e poi con gratitudine, perché mi aveva fatto capire la necessità di cambiare prospettiva.
Da allora in ogni occasione, in ogni sofferenza, in ogni storia che va male mi chiedo:
"ma tu adesso ci staresti con te?"
In questo periodo la mia risposta è: non lo so.  Cioè è un periodo che sono appesantita da casini di lavoro e da pensieri grigi, però è anche vero che ho abbandonato un sacco di rigidità che avevo in passato, ho voglia di leggerezza e ho voglia di ridere.
Ma l'altra domanda che sorge spontanea è: ma tu vorresti stare con qualcuno? La risposta è istintiva è sì, ma non con qualcuno già presente nella mia vita (che come si dice il più pulito tiene la rogna), ma con qualcuno di nuovo.
Qualcuno come era stato Omodecore due anni fa, senza l'epilogo tragico, possibilmente.
Ed è ovvio che io pensi  a Omodecore e non a Roger, con Roger infatti è partita una cotta intellettuale, basata sullo spirito simile, su un 'intelligenza che credevo affine e sugli occhiali uguali (ovviamente).
Invece Omodecore era stupore, e giugno, e messaggi in contemporanea e voglia di fare cose insieme.
Voglio una cotta da giugno (anche se solo aprile), non voglio fidanzate o ex-fidanzate ingombranti tra i piedi, voglio fare progetti tipo: - ti va di andare a mangiare il caciucco a livorno?- - sì-, voglio ridere e sorridere, non voglio aspettare chiamate o messaggi, voglio poter rispondere alla domanda di chi mi chiede come va l'amore: bene! sorridendo.
Ecco ( e poi voglio anche vincere la lotteria).