lunedì 4 marzo 2013

La prima fase dopo la scoperta della malattia della mamma è stata frenetica. Una volta tornata a Firenze uscivo tute le sere, non riuscivo a stare da sola e sentivo di avere bisogno costante delle "mie persone".
La seconda fase è peggio.
diciamo che sento il bisogno di stare da sola tantissimo, sento il bisogno di piangere dopo ogni telefonata, dove la voce di mamma è flebile, ma cerca di fingere e quella di papà è sempre più stanca e rotta.
Il fatto è che all'inizio avevo una qualche speranza che le cose potessero andare meglio, mentre ora so che peggioreranno solo, con al massimo qualche squarcio di luce, che non dura più di un giorno.
So che mamma sta insegnando a papà a cucinare e lui mi racconta fiero i progressi: io mi sento male,  perché non sono pronta a perderla. E non sono pronta a niente, se non a piangere senza riuscire a fermarmi, perché fa troppo troppo male.


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