Ho passato il fine settimana sul divano in un'immobilità quasi totale.
Cioè ieri poi mi sono stirata i capelli, ma è stata l'attività più frenetica dei due giorni.
Sono in una fase in cui non ho voglia di fare nulla: solo stare sul divano senza fare niente del tutto. Al massimo gioco a Candy Crush saga o a Stella Stellina (cit.).
Non sono mai stata così stanca in tutta la mia vita, e la stanchezza è mentale e fisica (ma più mentale).
Vorrei avere 20 anni per avere davanti tutte le possibilità. Vorrei poter piangere su una spalla che non c'è ( e che ho capito che non ci sarà mai). E quella spalla, proprio quella mi fa soffrire, perché anche se ho capito e mi sono rassegnata ho capito che era proprio quella che sarebbe andata a bene per me (le amiche sagge direbbero: se fosse andata bene per te ci sarebbe stata, e avrebbero ragione).
Ma oggi sono triste e stanca.
E oggi vorrei solo poter dire a mio papà: non voglio cominciare i lavori in casa, voglio solo mollare il lavoro, prendermi 4 mesi di riposo e ricominciare ad avere entusiasmo per qualcosa, ma poi: quando sto per iniziare a dirgli queste cose le parole mi si gelano in gola e restano lì, a fare il famoso Ovosodo che non va nè su nè giù.
lunedì 26 agosto 2013
martedì 20 agosto 2013
Quest'anno ho fatto pochissime vacanze.
Infatti avevo solo due settimane di ferie e in più ho passato la maggior parte del tempo a casa, là dove c'era bisogno di me.
Ma poi gli altri 5 giorni li ho passati al mare a casa della Plett.
Ecco 5 giorni mi hanno rimesso al mondo. Il lettino, le mangiate dall'Olga (che voi non lo sapete, ma la gastronomia dell'Olga è uno di quei posti dove il mondo non ti sembra un brutto posto dove vivere), i mille libri, i discorsi delle vicine di lettino da ascoltare di nascosto per poi riderne, il bagnino poco più che maggiorenne che quasi si scusava quando ci doveva cacciare via, la granita chimica, i cocktail al fico e alla maracuja, le mangiate di pesce e le chiacchiere e i discorsi seri.
E la Plett, che è una mamma gatta severa ma giusta (cit.), che mi dice le cose (anche quelle che non mi vorrei sentire dire) e che si arrabbia più di me quando qualcuno mi fa star male. Che ora sapete, lei non scrive più perché è felice e perché la scrittura onlain apparteneva a un'altra fase della sua vita (che per fortuna è passata), ma è sempre la stessa Plett: bionda, cazzafrulla e nazista, e ha in più una gioia negli occhi che mette allegria e fa sperare.
E io queste cose non gliele mai dal vivo, che non ci piace lo smielo, ma oggi nel grigiore dell'ufficio, con un po' di giramento di scatole guardo la pelle abbronzata e mi sento meglio e so che senza i cinque giorni appena passati starei già tirando le testate nel muro.
Infatti avevo solo due settimane di ferie e in più ho passato la maggior parte del tempo a casa, là dove c'era bisogno di me.
Ma poi gli altri 5 giorni li ho passati al mare a casa della Plett.
Ecco 5 giorni mi hanno rimesso al mondo. Il lettino, le mangiate dall'Olga (che voi non lo sapete, ma la gastronomia dell'Olga è uno di quei posti dove il mondo non ti sembra un brutto posto dove vivere), i mille libri, i discorsi delle vicine di lettino da ascoltare di nascosto per poi riderne, il bagnino poco più che maggiorenne che quasi si scusava quando ci doveva cacciare via, la granita chimica, i cocktail al fico e alla maracuja, le mangiate di pesce e le chiacchiere e i discorsi seri.
E la Plett, che è una mamma gatta severa ma giusta (cit.), che mi dice le cose (anche quelle che non mi vorrei sentire dire) e che si arrabbia più di me quando qualcuno mi fa star male. Che ora sapete, lei non scrive più perché è felice e perché la scrittura onlain apparteneva a un'altra fase della sua vita (che per fortuna è passata), ma è sempre la stessa Plett: bionda, cazzafrulla e nazista, e ha in più una gioia negli occhi che mette allegria e fa sperare.
E io queste cose non gliele mai dal vivo, che non ci piace lo smielo, ma oggi nel grigiore dell'ufficio, con un po' di giramento di scatole guardo la pelle abbronzata e mi sento meglio e so che senza i cinque giorni appena passati starei già tirando le testate nel muro.
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